martedì 30 giugno 2009

RISULTATO SONDAGGIO


Il mio esame è stato fatto e il sondaggio è stato chiuso.
Il titolo del sondaggio era: Cosa pensate del corso di Informatica Applicata al Giornalismo del professor Alfonso Lelio?
I lettori del mio blog potevano scegliere tra:
Non credo mi servirà per il futuro; Mi è piaciuto e ho imparato cose nuove; Non è tra i miei preferiti; E' stato noioso; Sono contento di averlo seguito; Ne so quanto prima; Mi è piaciuto; Avrei dei consigli da dare al professore.
All'unanimità è stato votato -SONO CONTENTO DI AVERLO SEGUITO-. C'è poco da commentare quindi.
Mi auguro che il professore sia contento di questo risultato. Contento del lavoro che tutti noi nuovi blogger abbiamo fatto, e contento del risultato che abbiamo ottenuto, grazie anche a lui.
Noi lo siamo.

domenica 21 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Sesta Edizione

IRAN: CNN, IERI 19 MORTI TEHERAN, TORNA CALMA.

TEHERAN - La calma è tornata nelle strade di Teheran dopo i violenti scontri di ieri tra polizia e sostenitori del candidato sconfitto alle presidenziali del 12 giugno, Mir Hossein Mussavi. Secondo quanto riporta la Press Tv, fonti della polizia hanno confermato che nelle principali strade della capitale, compresI viale Azadi e Piazza Enghelab, dove nei giorni scorsi più o meno spontanei raduni della opposizione si erano spesso trasformati in violenti incidenti, è stata "restaurata la sicurezza".Secondo la tv di stato iraniana 10 persone sono state uccise in scontri tra la polizia e quelli che vengono definiti gruppi terroristici, mentre e' stata smentita la notizia di alcuni morti per l'incendio della moschea di Lolagar appiccato da "rivoltosi" nel corso di una manifestazione dell'opposizione. L'emittente ha anche mostrato immagini dell'edifico in fiamme.L'emittente non lo ha detto chiaramente ma gli scontri in questione sembrano essere collegati alle manifestazioni di ieri. La Presstv ha anche riferito dell'assalto da parte dei rivoltosi di stazioni di servizio e di un distaccamento militare. In precedenza la stessa fonte aveva parlato dell'arresto di militanti di un gruppo in esilio, i Mujaheddin Khalq (o Mujaheddin del popolo), accusati di attività terroristiche.

BARI: UN'ALTRA RAGAZZA PARLA DI FESTE. PREMIER: TRAME NON MI BUTTANO GIU'.

BARI - "Avendo ricevuto inviti" da parte del presidente Silvio Berlusconi "ho ritenuto di farmi accompagnare da alcune mie amiche per fare bella figura e mettermi in evidenza. Non ho mai corrisposto soldi a chi mi accompagnava se non per rifondere le spese di viaggio e di soggiorno": lo ha detto Giampaolo Tarantini all'ANSA a proposito dei suoi rapporti con le donne che hanno detto di averlo accompagnato a feste a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa per denaro.

MALTEMPO IN TUTTA LA PENISOLA, DUE MORTI E DUE DISPERSI.

LECCE - Una donna è morta a Lecce e un'altra è dispersa a Cavallino, paese a ridosso del capoluogo salentino, per le conseguenze provocate da un nubifragio che si é abbattuto questa mattina nella zona. Secondo le prime ricostruzioni dell'accaduto, la prima donna é stata travolta dall'acqua mentre stava percorrendo in automobile un sottopassaggio sulla circonvallazione di Lecce, a ridosso del centro cittadino. Poco chiare invece le circostanze della scomparsa dell'altra donna che sarebbe rimasta prigioniera nell'ascensore di casa investito da un'ondata di piena.

MATURITA': MEZZO MILIONE AI BLOCCHI DI PARTENZA.

ROMA - Ultimi giorni di ripasso frenetico per i circa 500 mila studenti che dovranno affrontare quest'anno l'esame di maturità in programma a partire da giovedì 25 giugno. Per accedere al più importante appuntamento del percorso scolastico, quest'anno i ragazzi hanno dovuto conseguire nello scrutinio finale almeno la media del sei, calcolata comprendendo anche il voto sul comportamento. E per chi ha avuto il 5 in condotta niente ammissione all'esame di Stato.

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Domenica 21 giugno 2009.

FOTO DEL GIORNO


Solo in 22mila per i 'big' all'Olimpico. Stasera concerto 'gemello' a San Siro.
Raccolti appena 450mila euro, anche se il cast era di quelli che anche singolarmente riempiono gli stadi. Stasera a Milano 'Amiche per l'Abruzzo', con Laura Pausini, Giorgia, Elisa, Gianna Nannini e tante altre.

sabato 20 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Quinta Edizione

Berlusconi: ''Stampa e pm non mi butteranno giù''.
Roma - "Per me è tutto chiarissimo, per me è tutta spazzatura. E io di spazzatura me ne intendo, perché a Napoli l'ho fatta fuori, farò fuori anche questa". Silvio Berlusconi reagisce così rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano commenti sugli ultimi sviluppi dell'inchiesta di Bari. ''Questo governo non sarà buttato giù dalle trame giudiziarie e dagli attacchi mediatici. Alla mia età potrei stancarmi e andare via ma non lo farò perchè queste cose mi fanno restare al mio posto contro di loro''.

Cinquanta clandestini soccorsi a Lampedusa e subito respinti in Libia.

Lampedusa - Sarebbero stati respinti e rimandati in Libia, a bordo di una motovedetta libica donata tempo fa dalla Guardia di finanza italiana, i 50 immigrati clandestini soccorsi la notte scorsa a circa 50 miglia dall'isola di Lampedusa. A soccorrerli sono state tre motovedette italiane, due della Capitaneria di porto e una della Guardia di finanza. Gli extracomunitari, secondo quanto si apprende, sarebbero stati trasbordati a una settantina di miglia da Lampedusa e hanno fatto rotta verso la Libia, come previsto dal nuovo piano del governo.
Domani gli italiani alle urne per il referendum e per i ballottaggi delle elezioni amministrative.
Roma - Appena dieci giorni fa si sono chiuse le urne elettorali per il rinnovo di 62 Consigli provinciali e oltre 4mila Consigli comunali. Si riapriranno domani per i ballottaggi in 22 Province e in 16 Comuni capoluogo. I big match sono quelli per le provinciali di Milano e Torino e per le comunali a Bologna, Firenze e Bari. Sempre domani, poi, gli italiani potranno esprimere il loro voto sui tre quesiti del referendum. La consultazione popolare è stata chiamata per decidere il futuro della legge elettorale.
Ultimo appuntamento con Fiorello, Murdoch ringrazia: ''Fondamentale la nostra riunione in ascensore...''.
Roma - ''Grazie ancora per il fantastico lavoro che stai facendo; volevo sapessi che siamo tutti molto orgogliosi del fatto che hai scelto Sky. Ciao!''. Rupert Murdoch, presidente di News Corporation ha registrato a sorpresa un messaggio ironico ed affettuoso in occasione dell'ultimo appuntamento del 'Fiorello Show' che andra' in onda domani su Sky Uno (canale 109) alle 21.15.
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Sabato 20 giugno 2009.
FOTO DEL GIORNO


venerdì 19 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Quarta Edizione

Kahmenei "Il popolo ha scelto democraticamenteDisordini colpa della strumentalizzazione dei media".

Dopo la giornata di lutto, indetta ieri dall'ex candidato moderato Mir Hossein Moussavi per ricordare le persone uccise durante le manifestazioni di protesta, oggi una grande folla si è riversata nelle strade per ascoltare il sermone del Leader supremo, l'ayatollah Ali Khamenei, all'università di Teheran. Ieri, nonostante i divieti, migliaia di manifestanti avevano partecipato alla marcia funebre. L'Ayatollah ha affermato che "anche se ci potrebbe essere stata qualche irregolarità" è impossibile "flasificare 11 milioni di voti". E ha espresso la sua vicinanza alla visione politica di Ahmadinejad, esortando a mettere uno stop alle proteste.

Istat, nel primo trimestrepersi 204 mila posti di lavoro.

ROMA - L'occupazione in Italia cala per la prima volta dopo 14 anni. Lo sottolinea l'Istat precisando che a fronte di 204 mila occupati in meno tra gennaio e marzo (lo 0,9% in meno rispetto allo stesso periodo del 2008), è il Mezzogiorno a perdere la maggior parte dei posti (114mila).

Bomba esplode nei Paesi baschiucciso ispettore dell'antiterrorismo.

BILBAO - Attentato questa mattina nel cuore dei paesi baschi spagnoli. Non un'autobomba, come in un primo momento era stato riferito, ma la macchina di un membro dell'antiterrorismo imbottita di esplosivo, poi fatto deflagare: così è stato ucciso un ispettore capo di polizia intorno alle 9 di questa mattina, in località Arrigorriaga, nei pressi di Bilbao. L'uomo si trovava all'interno di un veicolo, saltato in aria in un parcheggio.

Napolitano: "Tuteliamo chi chiede asiloServe un'Europa dell'accoglienza".

ROMA - "Le emergenze politiche e la crisi economica non possono lasciarci indifferenti verso chi tenta di sfuggire alla guerra e alle persecuzioni politiche". Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano invia un messaggio alla conferenza per la celebrazione della Giornata Mondiale del rifugiato.

Feste e ragazze, Avvenire a Berlusconi"Serve presto un chiarimento".

ROMA - "Deve rispondere all'opinione pubblica". Il giornale dei vescovi chiede a Berlusconi parole chiare sulle vicende delle feste con ragazze a pagamento a Palazzo Grazioli. Lo fa con un editoriale firmato da Gianfranco Marcelli, in cui si parla senza mezzi termini di "un clima di smarrimento".


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venerdì 19 giugno 2009.

FOTO DEL GIORNO

La sconfitta con l' Egitto evidenzia i problemi della squadra azzurra: poco spazio ai nuovi, gioco noioso. Lippi: "Non abbiamo fatto quello che avevamo preparato e abbiamo reagito troppo tardi".

giovedì 18 giugno 2009

LA MIA FACOLTA' - Parma

Stamani ho preso la mia macchinetta fotografica, sono uscita e sono andata a fare un giro in facoltà. E' giugno e ormai non c'è quasi più nessuno, le lezioni sono finite e i pochi volenterosi che non si fanno scoraggiare dal caldo vengono in università solo a dare gli esami. E' stata un po' malinconica come visita, perchè ogni estate ci si avvicina sempre più alla fine di questa parentesi della mia vita, e quello universitario è un periodo che rimane a lungo nel cuore. Così ho voluto immortalare degli scorci, i punti di vista che mi hanno accompagnato in tutti questi quattro anni, per metterli da parte come ricordi. Ricordi per me, ma anche per tutti i miei colleghi di Giornalismo.

FOTO DEL GIORNO

TORINO - Al museo del Cinema della Mole in mostra sino al 30 agosto novanta fotografie della Collezione Traverso che raccontano 60 anni di festival del cinema. Tra i personaggi immortalati Silvana Mangano, Elisabeth Taylor, Charlie Chaplin, Alfred Hitchcock e Martin Scorsese.

mercoledì 17 giugno 2009

FOTO DEL GIORNO

Giornata Mondiale Desertificazione, SOS Terra

VIDEO DEL GIORNO

Giuro che è solo per sorridere un po' sull'importanza che certi Media danno a determinate notizie... come questa. (Sul sito dell'ANSA è una tra le prime notizie del giorno). Non ve la prendete...

martedì 16 giugno 2009

FOTO DEL GIORNO

Berlusconi alla Casa Bianca.

Avete mai sentito parlare di VIDEOCURRICULUM?

Per video curriculum si intende generalmente una presentazione spontanea di una persona che cerca lavoro, ripresa da una telecamera e diffusa via Internet, per mezzo di blog, o portali. Spesso queste presentazioni vengono integrate da altre soluzioni come i curricula testuali.
Si tratta di un metodo molto utilizzato laddove le tecnologie del web, e la pratica con gli strumenti informatici di video produzione è più diffusa: come ad esempio negli USA, in Francia od in Spagna.
In Italia il fenomeno è in espansione, ma non è ancora riuscito a penetrare nelle dinamiche della selezione del personale via internet.

Purtroppo, provando a fare un montaggio decente, mi sono accorta il programma che stavo usando non legge il formato dei video che intendevo utilizzare. Sperando di poter risolvere il problema presto, e sperando di poter pubblicare poi qui un lavoro soddisfacente, mi limiterò ora a darvi dei consigli pratici e delle dritte che potrebbero risultarvi utili.

Il Videocurriculum è molto più accattivante di un freddo curriculum cartaceo, e fa si che ci si possa distinguere dalla concorrenza. Una volta che si decide di prenderlo in considerazione bisogna pensare bene a come realizzarlo.
Sentire e vedere una persona parlare è sempre meglio di leggere dei dati su un foglio e è anche meno faticoso per chi esamina il candidato, ma non per questo motivo bisogna limitarsi a una semplice ripresa. Il videocurriculum deve intrattenere.
Non deve essere un monologo dove sembra che leggiamo qualcosa, deve essere attivo. Deve mostrare immagini alternate a testi.
Proviamo a pensare in quanti grandi insiemi è diviso un curriculum: Presentazione, Referenze, Abilità, Interessi.

Un'idea può esser ambientare le quattro diverse parti in quattro diverse locazioni. Un esempio è : l'aula dell'Università per presentazione e Referenze, la propria scrivania per le Abilità, e una locazione meno formale per gli Interessi.
Ogni insieme può essere diviso da dei titoli e i punti salienti possono essere sottolineati con la sovrapposizione (a mo di sottotitoli) del testo all'immagine e alla voce. Il monologo può poi essere alternato a delle immagini, che possono essere: la scuola superiore dove si ha studiato, la nostra personale foto della laurea, la nostra foto mentre pratichiamo uno dei nostri interessi... Infine credo sia utile concludere il videocurriculum con degli indirizzi ai quali possiamo esser rintracciabili: numero di telefono, indirizzo mail...
Un'idea può essere anche quella di inserire frammenti musicali.

Provate a vedere cosa viene fuori. Gli ingredienti principali sono sempre la fantasia e un pochino di ingegno!
(appena riesco a riappacificarmi con il mio programma di montaggio vi pubblico la mia idea).

lunedì 15 giugno 2009

Cosa sono le Ronde Nere?

Camicia kaki, basco con aquila imperiale romana, una fascia nera al braccio con impressa la "ruota solare" e pantaloni grigi. Sono i volontari della Guardia nazionale italiana, pronti a pattugliare le strade 24 ore su 24, affiancando le ronde padane, non appena sarà approvato dal Senato il disegno di legge sulla sicurezza. L'iniziativa è stata presentata a Milano durante il primo convegno nazionale del Movimento sociale italiano-Destra italiana.

Ispiratore politico della GNI, Gaetano Saya, rinviato a giudizio nel 2004 per aver diffuso "idee fondate sulla superiorità e l'odio razziale", lo stesso che qualche anno fa parlò degli immigrati come "un pericolo per la nostra razza".

Riporto qui di seguito ciò che http://quotidianonet.ilsole24ore.com/ ha pubblicato a riguardo:

"Ritengo sia una cosa indecorosa e vergognosa, fatta peraltro da un personaggio assolutamente improbabile, che sembra fatta a posta da tutti coloro che vogliono gettare ombre e discredito su qualsiasi ragionamento di volontariato sul territorio. Un caso censurabile in maniera totale". Così il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha commentato l’iniziativa dell’Msi di Gaetano Saya, di promuovere ronde con i suoi membri vestiti con divise che evocano quelle naziste indossate dalle SS.
La procura ha, subito dopo la loro presentazione, aperto un'inchiesta: possibile violazione della legge sull’apologia di fascismo del 1952.

Dall'opposizione le seguenti affermazioni:

"Come volevasi dimostrare. Adesso arrivano le camicie grigie promosse dall`Msi che si affiancano alle camicie verdi. Si sta rivelando del tutto esatta la previsione di una cattiva `partitizzazione` della sicurezza nel nostro Paese". E' quanto afferma in una nota il responsabile Sicurezza del Pd, Marco Minniti secondo il quale "l`idea che il controllo del territorio possa essere affidata ad associazioni, milizie che si identificano con un colore politico, è un colpo al cuore ai principi di ogni democrazia liberale. La previsione era sin troppo facile. Ora si faccia qualcosa per fermare questo sconcertante delirio".
Le camicie grigie rievocano una pagina terribile della storia europea. Lo dice il capogruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi per il quale «a Milano è avvenuto un fatto gravissimo e pericoloso: le camicie grigie presentate dall'Msi ricordano le camicie nere e quelle di Ernst Rohm, che fondò le Sa, da cui nacquero le Ss. Le 'ronde' dell'Msi rievocano la più terribile pagina della storia europea dell'ultimo secolo. Un'offesa alla nostra storia ed alla democrazia. Questo episodio rende ancor più evidente che il testo sulla sicurezza che legittima le ronde è sbagliato e che si sta avverando quanto avevamo previsto: il proliferare di gruppi d'azione di ispirazione politica». Alla luce di questo «episodio il governo deve fare marcia indietro - conclude Donadi - La sicurezza dei cittadini deve essere garantita dalle forze dell'ordine, cui vanno destinati più fondi. Le ronde sono inutili per tutelare i cittadini e pericolose».

Questo mio non è un giornale, ma un Blog personale dove, a MIO modo (e ci tengo a sottolinearlo) cerco di fare luce su questioni di attualità, decidendo personalmete, cosa pubblicare e cosa tralasciare.
Nel campo del giornalismo, come alla fine quasi ovunque (anche nell'ambito della legge stessa), l'oggettività non esiste. Anche solo lo scegliere di usare una parola piuttosto che un'altra porta qualsiasi ragionamento a essere soggettivo.
In questo post mi limito a pubblicare dati, ammettendo di aver omesso dei punti di vista, che in questi giorni hanno occupato i quotidiani italiani, e di averne scelti altri. Evito però di fare, oltre a questo intervento, commenti personali sulla cosa, anche se è facile leggere tra le righe.

In ultima analisi lascio di seguito il link a un video su YouTube che ha per protagonista il signor Gaetano Saya. Mi piacerebbe sapere cosa pensano di questa cosa i miei lettori.

FOTO DEL GIORNO


Vi ricordate il film di Tim Burton "Big Fish"? Vi ricordate la bambina bionda che rubò le scarpe al protagonista per lanciarle in aria e farle impigliare in un filo dell'elettricità?
Si chiama SHOEFITI ed è una moda che ha preso via in America e che pare stia arrivando anche in Italia. Il nome mette insieme Shoes, scarpe, e Fiti, da "grafiti". C'è chi parla già di arte, forse un modo come un altro per colorare città, talvolta sempre più anonime e cupe.

domenica 14 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Terza Edizione

"Mio nipote? Proprio come il nonnoGli piacciono le minorenni".

Il premier, in attesa della visita alla Casa Bianca, si concede una passeggiata con il nipotino Alessandro, tra battute e dichiarazioni: "Tra 15 giorni consiglio dei ministri per il G8 qui a Santa Margherita Ligure". Berlusconi ha poi cenato al 'Puty' con Tronchetti Provera e Afef.

Sfilata di carri e scene blasfemeTante t-shirt: "My name is Noemi".

Roma, 13 giugno 2009 - Al via, a Roma, il ‘papi gay’, la festa dell’orgoglio omosessuale che quest’anno ha deciso di fare il verso a Noemi, la ragazza di Casoria che ha attirato l’attenzione del presidente del Consiglio. E infatti, quando ancora la manifestazione del ‘Gay pride' non è partita arriva il carro variopinto del circolo Mario Mieli-Muccassassina che, prendendo appunto spunto dall’attualità, si intitola ‘Papi gay’, «In risposta -spiegano gli organizzatori- ad una politica che si permette di tacciare il pride in volgarità e immoralità». Tra i partecipanti c'e' anche chi indossa magliette con scritto 'my name is Noemi' in riferimento alle vicende che hanno coinvolto il presidentedel Consiglio, Silvio Berlusconi.Un carro con l’immagine luccicante di una eldorado dei diritti, «una sorta di terra promessa a cui gay, lesbiche e transessuali, -dicono ancora- non hanno accesso, vista la politica razzista e discriminatoria del governo in carica».

Disapprova il fidanzato della figlia. Lo uccide a sprangate davanti a lei.

L’uomo, arrestato per omicidio, era contro la relazione perché fra i due intercorreva troppa differenza di età: 18 anni la ragazza, 31 la vittima. Pare inoltre che il ragazzo avesse un passato con problemi di droga. L'omicida in lacrime ha detto agli agenti: "Solo così potevo salvare la mia Sabrina".

Presentate a Milano le 'ronde nere':camicia grigia e aquila sul basco.

Milano, 13 giugno 2009 - A Milano sono pronte a debuttare le ronde della guardia nazionale italiana, già ribattezzate come ‘ronde nere', pronte a pattugliare le strade 24 ore su 24, affiancando le ronde padane non appena sarà in vigore il disegno di legge sulla sicurezza approvato dal Parlamento.
La guardia nazionale italiana è stata presentata questa mattina a Milano durante un convegno nazionale dell’Msi, Destra italiana, che fornisce supporto logistico e finanziario e mette a disposizione le risorse per il progetto.
Minniti (Pd): "Un colpo al cuore per la democrazia".

"La libertà dell’informazioneè un principio fondamentale".

Lo ha ricordato Giorgio Napolitano al termine del vertice ‘uniti per l’Europa' da lui presieduto a Napoli.
"Bisogna aver fiducia nell’attaccamento delle opinioni pubbliche ai principi liberali, particolarmente a quello della libertà e del pluralismo dell’informazione", ha detto Napolitano.
"Non ci sono dubbi sull’importanza fondamentale di taluni principi riguardanti l’informazione nei nostri Paesi", ha spiegato rispondendo ad una domanda in conferenza stampa che conteneva un indiretto riferimento al decreto sulle intercettazioni appena approvato da uno dei rami del Parlamento", nel merito della loro applicazione noi non possiamo entrare".

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domenica 14 giugno 2009
FOTO DEL GIORNO


Gay Pride 13 giugno 2009, Roma.

sabato 13 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Seconda Edizione

IRAN AL VOTO: AHMADINEJAD RIELETTO PRESIDENTE

TEHERAN - Il presidente uscente iraniano Mahmud Ahmadinejad, ultraconservatore, e' stato rieletto sconfiggendo pesantemente nelle elezioni di ieri il suo principale avversario, il moderato Mir Hossein Mussavi, secondo quanto risulta dai dati ufficiali, non ancora definitivi ma ormai certi, resi noti dal ministero dell'Interno. Quando e' stato scrutinato il 98%, Ahmadinejad ha il 63% delle preferenze, contro il 32% di Mussavi, ha detto il ministero dell'Interno. Un risultato inaspettato dopo la massiccia affluenza registrata ieri alle urne (si parla di oltre l'82%, dato senza precedenti negli ultimi 12 anni), fenomeno che sembrava dovesse favorire Mussavi.

NUCLEARE: COREA NORD, AZIONI MILITARI IN CASO DI BLOCCO

SEUL - La Corea del nord intraprenderà azioni militari se gli Stati Uniti e i loro alleati cercheranno di isolarla. Lo rende noto oggi l'agenzia nordcoreana Kcna riferendo che sara' intrapreso un programma per arricchire l'uranio e che sara' usato a scopi militari tutto il plutonio estratto.

MEZZ'ORA DI COLLOQUIO TRA BERLUSCONI E GHEDDAFI NELLA TENDA A VILLA PAMPHILI

ROMA- L'Italia e' un ''Paese amico''. Con queste parole, nel cuore della notte, il leader libico Muammar Gheddafi ha incontrato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, arrivato a sorpresa alla sua tenda piantata a Villa Pamphili poco dopo le 23. Il premier ha voluto cosi' salutare l''amico Gheddafi' prima di partire per Santa Margherita Ligure, dove in mattinata lo attende l'assemblea dei giovani industriali, chiudendo di fatto la parte ufficiale della visita del colonnello. Il colonnello si tratterra' a Roma anche domani per alcuni incontri privati. Nel corso della mezz'ora di colloquio, a quanto si apprende, il leader libico ha ringraziato il Cavaliere per l'ospitalita' ricevuta, ribadendo che ''l'Italia e' un Paese amico''.

ARRIVA LA RIFORMA DEI LICEI, C'E' ANCHE QUELLO MUSICALE

Via libera alla riforma dei licei. Il consiglio dei ministri ha approvato oggi, in prima lettura, il riordino di questo ramo della scuola secondaria superiore. Da 400 indirizzi si passa a 6 licei con 10 opzioni per gli studenti. Due le new entry: il liceo musicale e coreutico e il liceo delle scienze umane. Il nuovo modello partirà gradualmente, coinvolgendo dall'anno scolastico 2010-2011 le prime e le seconde classi; entrerà a regime nel 2013.

Gheddafi, un vizio il ritardo: 12 ore in 2 giorni

ROMA - Quasi mezza giornata di ritardo. La visita del leader libico Muammar Gheddafi in Italia si è contraddistinta dal 'farsi attendere' da parte del colonnello che non ha mancato di arrivare con netto ritardo ad ognuno degli appuntamenti - istituzionali e non - cui era atteso. Mettendo a segno uno 'score' complessivo di 12 ore di 'delete'. Su un totale, al momento, di poco più di 55 ore trascorse nella Capitale.

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sabato 13 giugno 2009.

FOTO DEL GIORNO
Referendum 2009: il 21 giugno si torna a votare. Ma... cosa?
Maggiori informazoni le potrete trovare su:

venerdì 12 giugno 2009

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise - Prima Edizione

Gheddafi ritarda, Fini annulla la visita Il Colonnello: per arabi donne oggetti

Terzo giorno a Roma per il leader libico. Agli imprenditori di Confindustria garantita "una zona franca dedicata alle aziende italiane". Marcegaglia: "Svolta nei rapporti bilaterali". Poi all'Auditorium con il ministro Carfagna e mille donne rappresentanti del mondo dell'imprenditoria e della cultura: "Nel mondo c'è bisogno di rivoluzione femminile". Polemica con la comunità ebraica: alla proposta di un incontro per domani, diversi autorevoli esponenti replicano: "Mai di sabato, cambi la sua agenda". Poi il Colonnello ritarda di oltre due ore la sua visita alla Camera e Fini annulla il convegno.

Caso Meredith, Amanda in aula."La polizia mi ha maltrattata"

PERUGIA - "Tutto ciò che ho detto, me l'ha suggerito la Polizia. Gli agenti mi hanno picchiato, mi chiamavano stupida e bugiarda". Amanda Knox racconta in aula la sua verità e accusa la Polizia: "Ciò che ho detto, l'ho detto perché messa sotto pressione. Le dichiarazioni sono state prese contro la mia volontà. Ho detto ciò che ha suggerito il pm". La studentessa americana ricorda ai giudici della Corte d'Assise di Perugia la notte del suo primo interogatorio in Questura, cinque giorni dopo il delitto di Meredith Kercher.

Morto un bambino di nove anni. Suicida per una nota sul diario

MILANO - Si è tolto la vita a nove anni per una nota sul diario. O almeno questa sembra al momento l'ipotesi più probabile per la morte di un bambino a Truccazzano d'Adda, nel Milanese.

Cinquemila gli scatti sardi del premier."Anche le finte nozze con una ragazza"

ROMA - Il fotografo sardo Antonello Zappadu ha qualcosa da dire. È appena fuori l'aula di tribunale di Tempio Pausania, dove aspetta di conoscere se verrà o meno processato per violazione di domicilio e violazione della privacy. È qui per la storia delle foto pubblicate dal settimanale "Oggi" nel 2007: quelle del presidente del Consiglio in compagnia di cinque ragazze che si alternano nel sederglisi in grembo nei giardini di villa Certosa. Dice Zappadu: "Le 700 foto che mi hanno sequestrato non sono le sole che ho fatto - spiega - Se proprio la devo dire tutta, io, tra il 2006 e il 2009, ho scattato cinquemila fotografie. All'aeroporto di Olbia e all'interno di Villa Certosa". Che tipo di foto? Zappadu allarga le braccia: "Mettiamola così: nulla di pruriginoso. Piuttosto, direi immagini politicamente imbarazzanti. Ne posso raccontare una: sarà stata la tarda primavera del 2008 e nei giardini della villa, c'è un finto matrimonio tra Berlusconi e una ragazza. Ci sono il bouquet di fiori e un gruppo di altre ragazze intorno a loro che applaudono divertite".

"Windows 7 senza Explorer".Commissione Ue: "Non basta"

BRUXELLES - Dopo l'annuncio di Microsoft, che commercializzerà in Europa il sistema operativo Windows 7 senza Internet Explorer, il browser della casa, è arrivata una presa di posizione della Commissione Ue. La quale ha ricordato che è ancora in corso la sua ricognizione sul comportamento della multinazionale del software e che in caso fosse riconosciuta ufficialmente la lesione della concorrenza non sarebbe sufficiente non dotare il sistema operativo di alcun navigatore web, bensì occorrerebbe che Microsoft offrisse diverse alternative concrete, come i browser "alieni" Safari, Firefox, Chrome e Opera.

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venerdì 12 giugno 2009.

FOTO DEL GIORNO


AMSTERDAM CELEBRA 80 ANNI DALLA NASCITA DI ANNA FRANK

Le notizie del giorno nelle Nuvole di Denise

Sono a casa per il fine settimana e ne approfitto per aggiornare i lettori del mio blog con le notizie della giornata...
Purtroppo durante la settimana sono a Parma (il motivo sono soprattutto gli esami) e mi torna difficile trovare internet, o almeno, mi torna difficile trovare una connessione che non mi dia problemi a pubblicare video, immagini e lunghi post...
Nel mio piccolo, però, cercherò di tenervi aggiornati sulle notizie del giorno durante i week-end e, per il resto della settimana, non mancherò comunque di farmi sentire.
Faccio del mio meglio!

giovedì 11 giugno 2009

FACEBOOK: Angelo o Demone? é tutto positivo oppure...? Dite la vostra commentando il post!




BERLINGUER, 25 ANNI FA LA MORTE: ALEMANNO, FU UN GRANDE LEADER POPOLARE


ROMA - "Enrico Berlinguer fu un grande leader popolare e, quando morì, non a caso, venne onorato dall'allora leader del Msi Giorgio Almirante". Con queste parole il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha ricordato Enrico Berlinguer nel giorno del 25/o della sua morte. In particolare, Alemanno, ha sottolineato "il suo richiamo alla sobrietà, all'austerità come stile di vita contro il consumismo, un modo diverso di stare insieme e di mantenere la coesione sociale".

L'ELOGIO DI FINI
La questione morale deve essere ancora "un valore condiviso" tra gli schieramenti politici. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini ricordando la figura di Enrico Berlinguer in un convegno alla Camera per il venticinquesimo anniversario della scomparsa dell'ex segretario del Pci. Nel suo discorso al convegno, che si è svolto alla presenza del capo dello Stato Giorgio Napolitano, Fini ha ricordato che fu proprio Berlinguer a "lanciare per primo il tema della questione morale". Per Berlinguer, ha aggiunto Fini, la questione morale "non fu solo l'orgogliosa rivendicazione della presunta diversità comunista, fu anche la capacità di guardare in profondità alle dinamiche in atto nella politica italiana, nel momento in cui si manifestavano le prime crepe nel rapporto di fiducia tra la politica stessa e la società". "Nella questione morale - ha proseguito il presidente della Camera - non erano presenti solo i valori della sinistra italiana, ma si esprime un più generale spirito repubblicano, quello stesso spirito che anche oggi deve rimanere come valore condiviso tra i diversi schieramenti politici". Fini ha definito Berlinguer "un leader politico capace di guardare al di là degli interessi di parte". Secondo Fini, Berlinguer "é stata centrale nella storia della Repubblica" perché "si è adoperato per la difesa e il consolidamento della democrazia in anni difficili per l'Italia". Fini ha messo in evidenza il "tentativo generoso" di sbloccare la democrazia italiana con la politica del compromesso storico, trasformano il Pci in un partito "evolutivo e moderno"ma ha posto un interrogativo: "Si apre una grande questione storica e politica: perché Berlinguer non impresse una svolta ancora più forte?". Il presidente della Camera ha concluso il suo intervento ricordando l'omaggio di Giorgio Almirante alla salma di Berlinguer, al quale seguì la visita di Giancarlo Pajetta alla camera ardente di Almirante. "Erano altri tempi e non è giusto rimpiangerli, ma è giusto serbare ammirazione per quegli uomini, e certamente per Enrico Berlinguer". Alla celebrazione sono intervenuti i principali leader del Pd: Dario Franceschini, Massimo D'Alema, Walter Veltroni, Piero Fassino. C'erano anche Achille Occhetto, Fausto Bertinotti, Dario Cossutta, Luciano Violante, Pier Ferdinando Casini e l'ex segretario della Dc Arnaldo Forlani. Presenti anche i figli di Berlinguer Bianca, Laura, Marco e Maria e il fratello Giovanni.

http://www.ansa.it/ , giovedì 11 giugno 2009

GHEDDAFI AI SENATORI: NELL'86 STATI UNITI COME BIN LADEN


"Grazie agli Usa oggi l'Iraq è diventato un'arena aperta per i terroristi di al Qaida". Il discorso del leader libico a Palazzo Giustiniani è durato un'ora, poi la visita alla Sapienza, dove è stato accolto dai fischi degli studenti.
ROMA - Il leader libico Gheddafi è arrivato all'Università La Sapienza, dove terrà un discorso nell'aula magna. Al suo arrivo, all'esterno del rettorato, è stato accolto dai fischi degli studenti. Nell'ateneo intanto infuria la protesta contro il leader libico: gli studenti che stavano manifestando davanti al Rettorato hanno iniziato a lanciare fumogeni e secchi di vernice rossa alla vista di alcune auto blu. Alcuni fumogeni sono stati lanciati anche contro uomini delle forze dell'ordine. Polizia e carabinieri hanno tentato di fare indietreggiare gli studenti che poi sono fuggiti verso la scalinata della facolta' di Lettere, a pochi metri dal Rettorato. Le forze dell'ordine hanno blindato la piazza del Rettorato, dove sorge la statua della Minerva.

USA NELL'86 COME BIN LADEN - "Quale differenza c'é tra l'attacco degli americani nel 1986 contro le nostre case e le azioni terroristiche di Bin Laden?" E' l'interrogativo provocatorio posto dal leader libico Muammar Gheddafi nel suo intervento nella Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani. "Se Bin Laden non ha uno Stato ed è un fuorilegge, l'America è uno Stato con regole internazionali", ha aggiunto il colonnello, che ha rincarato la dose contro Washington: ''Grazie agli Stati Uniti oggi l'Iraq e' diventato ''un'arena aperta'' per i terroristi di al Qaida - ha aggiunto - L'Iraq era una fortezza contro il terrorismo, con Saddam Hussein al Qaida non poteva entrare, ora grazie agli Usa e' un'arena aperta e questo e' un beneficio per al Qaida''.''Siamo contro il terrorismo e lo condanniamo'' ha aggiunto il leader libico, ma ''dobbiamo cercare di capire le ragioni vere di questo fenomeno pernicioso''. Dobbiamo ''dialogare anche con il diavolo, se necessario per capire il terrorismo''.

Ecco i punti salienti dell'accordo Italia-Libia:

IMMIGRAZIONE, ITALIA CONTROLLA FRONTIERE TERRESTRI LIBIA - Investimenti per 5 miliardi di dollari in cambio di un rinnovato impegno della Libia a collaborare nella lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata, al traffico di stupefacenti e all'immigrazione clandestina, obiettivi peraltro già stabiliti dall'accordo del 2000, in vigore dal 22 dicembre 2002. Per contrastare l'immigrazione clandestina, è previsto un sistema di controllo delle frontiere terrestri libiche, che verrà effettuato dalla parte italiana. Il costo dell'operazione sarà per metà a carico dell'Italia, per l'altra metà sarà chiesto un concorso di spesa dell'Unione europea.

DA ITALIA 200 ABITAZIONI E RESTITUZIONE REPERTI ARCHEOLOGICI - L'Italia si impegna a realizzare alcune iniziative speciali tra le quali la costruzione di 200 abitazioni, l'assegnazione di 100 borse di studio universitarie e post-universitarie a studenti libici, la cura delle persone colpite dallo scoppio di mine in Libia presso istituti italiani, il ripristino del pagamento delle pensioni di guerra ai titolari libici e la restituzione di manoscritti e di reperti archeologici trasferiti in Italia in epoca coloniale.

150 MLN A ESULI ITALIANI E VISTI PER TORNARE IN LIBIA - Gli italiani espulsi dalla Libia nel 1971, dopo che il colonnello Gheddafi prese il potere con un colpo di Stato che detronizzò re Idriss, potranno tornarvi con Visto turistico, ma anche per lavoro o altre finalità. Agli esuli dalla Libia si riconosce un indennizzo complessivo di 150 milioni da corrispondere nella misura di 50 milioni l'anno dal 2009 al 2011.

MANOVRE MILITARI CONGIUNTE E ACCORDI INDUSTRIA DIFESA - Con successive discipline saranno definiti i tempi e i modi per lo svolgimento di manovre congiunte e scambio di esperti e tecnici. La collaborazione in questo settore riguarda anche le industrie militari. Italia e Libia si impegnano anche a collaborare nel settore della non proliferazione delle armi di distruzione di massa e del disarmo.

L'ENI FINANZIERA' ACCORDO ATTRAVERSO PIU' IRES - L'Eni, in qualità di principale operatore nel settore della ricerca e della coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi, dovrà versare un'addizionale all'imposta sul reddito delle società (Ires) pari al 4% dell'utile prima delle imposte. Tale addizionale è dovuta dal 31 dicembre 2008 al 31 dicembre 2028, coprendo così la durata ventennale del rimborso di 5 miliardi di dollari.

http://www.ansa.it/ , giovedì 11 giugno 2009

C'è dell'ipocrisia nell'aria... in Italia!


Com'è il detto? " Meglio tenersi amici i nemici"?

Personalmente mi vergogno di vivere in un paese che ha conosciuto il Fascismo e il Nazismo. Gli italiani negli anni '30 (e dopo, fino alla seconda guerra mondiale) hanno sicuramente fatto cose di cui non si possono vantare. Ma gli italiani che in Libia hanno coltivato terre e lavorato con dignità che colpa hanno degli errori dello Stato Italiano e dei corpi militari?

Ci fidiamo veramente di un uomo che non troppo tempo fa voleva fare il test del dna agli italiani per vedere chi era d sangue libico? Ci fidiamo di un uomo ce dice di perdonare (e di cose ce ne deve perdonare lui ma anchenoi a lui) e poi si presenta in Italia con una foto-provocazione al petto come se fosse una onoreficenza? C'è del rancore da parte di un uomo che non ha avuto scrupoli a cacciare degli altri uomin con ciò che avevano addosso. E c'è dell'ipocrisia da parte del nostro capo di stato che sembra pendere dalla labbra di quest'uomo come ai tempi pendeva dalle labbra dell'ex presidente americano.
E io mi chiedo, cos'è che lo porta a comportarsi così? Paura o interessi? E noi italiani cosa ci guadagneremo?
L'italia è fatta di Italiani, di extracomunitari, di Libici, di varie etnie, di persone di destra, di sinistra, atei, mussulmani, ebrei... l'Italia è fatta anche di persone che in libia sono nate e che in libia sono vissute, fino al 1970. Cosa pensano loro della venuta in Italia di Gheddafi?
Nessuno ne parla.
Mia madre nel 1969 ha preso una nave che da Tripoli portava in Italia, non si potevano portare soldi, non si potevano vendere case di proprietà. Hanno dovuto lasciare tutto. Qualche vestito e via verso l'Italia destinazione o Napoli o Marina di Carrara in una qualche centro di smistaento profighi. Credo che chi ha vissuto il colpo di stato di Gheddafi non possa che vergognarsi di ciò che sta succedendo in Italia in questi giorni.

Lascerò qui di seguito il link a un sito dove tanti Tripolini continuano a ricordare...


Non c'è dolore più grande della perdita della terra natia-Euripide, 431 a.c



Gheddafi in Italia


Ieri il leader libico Muammar Gheddafi e' arrivato a Roma: ad accoglierlo calorosamente a Ciampino il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Il Colonnello ha scelto per il suo esordio in Italia una vistosa uniforme scura sulla quale spiccava all'altezza del petto una grossa fotografia attaccata come una onorificenza.
Gheddafi si è presentato con la fotografia sul petto dell'arresto da parte degli squadroni fascisti, l'11 settembre del 1931, proprio di Omar al Muktar.
Dall'aereo con lui è sceso il discendente di Omar al Muktar, 'leone del deserto', il leader della resistenza libica contro gli italiani agli inizi degli anni 30.
Il premier ha accolto Gheddafi con un abbraccio, sorrisi e scambi di battute.
'Si è chiusa una lunga pagina dolorosa con la Libia', gli ha detto Berlusconi in aeroporto.
I due leader hanno avuto un breve colloquio, nel corso del quale hanno anche fatto il punto sulla visita di Gheddafi in Italia.
L'incontro è stato cordiale e il leader libico ha annuito alle parole di saluto formulate dal presidente del Consiglio.


lunedì 8 giugno 2009

Ultima lezione di Informatica applicata al giornalismo.

Passato è ormai anche il cinque di giugno

e l’ultima lezione di informatica è andata.

Della situazione tra i discorsi si è fatto il punto

e cosi si è conclusa anche questa giornata.


A lungo di Power point ci ha parlato Alfonso Lelio.

“A che servirà mai?” si chiedeva quello.

“Andrò su facebook forse è meglio!”.

Per noi parlar della preistoria non è mai bello.


Ma io Point me lo ricordo ancora

me lo avevano insegnato quando andavo a scuola,

con frasi e disegnini tra le slide passavo un’ora

ma adesso a parlar di questa cosa la lezione non vola.


Aspetta aspetta! Ora che ci penso

forse ciò di cui parla il prof non è cosi inutile

con Point puoi fare una presentazione di senso,

e da usare non è nemmeno molto facile.


Alla laurea mi servirà per la tesi.

Sarebbe buona cosa far bella figura.

Ma se non imparo a usarlo ci metterò mesi!

Forse parlare di Point oggi non è follia pura.


Proprio perché è un programma vecchio

sempre per scontato lo si dà

ma per imparare a usarlo al meglio

solo con l’esperienza ci se la fa.


Noi studenti di giornalismo del duemilanove

provare a pubblicare in internet vogliamo

ma non ci pensavamo che tra tutte queste cose nuove

dei nostri blog è proprio Power Point l’avo.

venerdì 29 maggio 2009

Considerazioni che si muovono


tra Internet, il fenomeno Facebook e i rischi della rete.

È giusto fare una premessa: il fenomeno Internet e i suoi rischi sono stati analizzati e studiati in tante sedi e in vari modi.
Questo vuole essere un punto di vista diverso, cioè quello di un utente che non solo ha utilizzato internet fin dai suoi primi passi, ma che ha anche adoperato i suoi strumenti sociali molto attentamente.
Devo dirlo subito, Internet in sé non e' pericoloso più di quanto non lo sia la televisione. La costante immersione sociale in cui siamo bombardati di messaggi subliminali e iniezioni di sesso e violenza, non sono maggiori in Internet, da un punto di vista di utente medio, ma diventano pesanti, e spesso fuori limite, quando l'utente inizia a “cercare”. Si sa che e' insito nella maggior parte di noi un che di morboso che ci porta a guardare ad esempio incidenti stradali con occhi avidi, e è quindi facile cadere nella tentazione e cercare.
Internet oggi e' una porta verso il mondo sempre aperta e sempre aggiornata in cui si trova ogni sorta di informazioni e divertimento. Il fenomeno negli ultimi anni e' diventato sempre più globale, coinvolgendo utenti di ogni età e etnia.
Grosso modo 8 anni fa iniziavano a svilupparsi le prime chatroom di massa, e con esse strumenti di collegamento che permettevano all'utente di essere sempre connesso con i suoi contatti. Fin dai suoi albori commerciali internet ha rappresentato molteplici insidie: dopotutto la censura di un “mondo” così vasto e' utopistica e filtrare i contenuti non è sempre possibile.
Tristi realtà come la pedofilia, le truffe organizzate, il furto e, addirittura, gli scambi di informazioni tra criminali, sono sempre esistite dietro ai luccicanti ammiccamenti virtuali ed è facile inciamparci, specialmente per quegli “utenti deboli” che si avvicinano a internet senza cognizioni precise.
Le chatroom sono sempre finite sul banco degli imputati in quanto purtroppo spesso luogo di adescamento di minori e, in generale, luogo di raggiro di persone.
La realtà e' semplice: lo schermo nasconde le identità, e per chiunque e' facile fingersi chi vuole.
C'e' chi usa questo vantaggio in modo ingenuo per descrivere un altro se stesso magari migliore, ma c'e' chi invece usa questo vantaggio per raggirare qualcun altro, e purtroppo e' relativamente facile per un uomo maturo spacciarsi per un bambino o compagno di giochi e convincere un minore a incontrarlo.
E' una realtà triste che però, vista anche la totale mancanza di limiti di età, si verifica spesso, specialmente in quei posti dove l' informazione sociale e' minore.
In Italia e in generale nei paesi più sviluppati, fortuna o disgrazia che sia, gli utenti fin da piccoli passano molte ore online e sono spesso avvisati e smaliziati a questi tristi incontri, quindi i rischi dovrebbero essere più ridotti seppur di certo non debellati..
Qualche anno fa in America e' nato un sito chiamato Grade, che permetteva, attraverso una ricerca di nome e anno scolastico, di rintracciare vecchi compagni di classe. Un idea suggestiva che ha permesso di riunire persone e rapporti persi da tempo. È qui che entra in scena il fenomeno attuale, salito agli onori col nome di Facebook, un sito in cui previa registrazione del proprio nome e' possibile tenersi in contatto con gli amici e i conoscenti, o anche, in alcuni casi, con i propri artisti, sportivi e personaggi in generale preferiti.
Un mondo luccicante, che come altri servizi che hanno assunto il nome di “social network”, permette di tenere un proprio diario virtuale con tanto di foto giochi e applicazioni. Tutto oro quello che luccica?
Diciamo che Facebook e' molto meno invasivo di altre applicazioni: l'utente decide chi visionare e aggiungere, e la sicurezza del nome reale spesso e' garantita. Tuttavia esiste anche qui un fenomeno che sta' letteralmente invadendo la piazza globale, quello cioè del furto d'identità: persone che si spacciano per altri, magari personaggi famosi attori o altro; e se per un personaggio pubblico questa realtà non esiste solo da adesso, per persone “comuni” è una questione più complicata, in quanto sono centinaia i casi di utenti diffamati e disagiati da questa situazione. C'e' chi ha perso il lavoro, chi delle relazioni importanti e molto altro.
C'e' un caso, certo un estremo, ma vorrei citarlo perché è un fatto di cronaca tristemente reale e non certo virtuale. Un londinese di 34 anni e' stato condannato all' ergastolo dopo la violenta uccisione della moglie Emma, la moglie, era rea agli occhi del marito, di aver cambiato il suo status in Facebook, dopo la recente separazione, passando quindi da “sposata” a “single”. È certo un caso estremo ma a mio parere ben rende quella che e' purtroppo da anni una realtà concreta e pericolosa perchè Facebook, e i suoi simili, sono programmi di facile comprensione e che vengono usati spesso per svariate ore quotidiane. In un mondo in cui la realtà è molte volte destabilizzante, internet permette di vedere altri punti di vista e di vivere vite “parallele”: in un caos così totale è fin troppo facile, per tutti, cadere nella trappola della rete.
La domanda che sorge spontanea è: ma se Internet è così pericoloso e deviante perché non porre dei limiti al suo accesso? Diciamo subito che i limiti e i controlli ci sono, e ricordiamo anche che spetta sempre al buonsenso dell' utente e alla sua informazione trarre il meglio dalla rete.
Ho premesso che di Internet sono stato, e sono ancora, un utente attivo, e la mia esperienza personale fa segnare molti punti a favore della rete in quanto attraverso questa ho avuto modo di ''incontrare'' persone che poi, conoscendo dal vivo, ho ritenuto meravigliose; ho la possibilità di far sentire la mia voce a chiunque voglia sentirla, di essere sempre informato su ciò che suscita il mio interesse e, usando alcuni strumenti tra i quali Facebook, con le giuste attenzioni posso godere di servizi stimolanti e divertenti.
In conclusione, come per quasi ogni aspetto della vita reale, anche Internet prevede sempre due facce della medaglia, solo che mentre la prima e' sempre sbandierata e visibile con facilità, la seconda spesso e' mascherata e agisce nell' ombra.
Io credo che questo fenomeno, che già adesso è una realtà su vastissima scala, andrà sempre maggiorando e conglobando il maggior numero di utenti e attrattive, è bene perciò continuare a tenere gli occhi aperti e cercare di informarsi sempre sulla sicurezza o meno di ogni nostra operazione, perché è facile innamorarsi di un bel fuoco d'artificio, ma anche se nessuno lo sospetta, e raramente se ne accorge, è anche facile bruciarsi con la polvere da sparo che lo alimenta.

Enrico Alibani
Voglio provare una cosa.
Voglio provare a collaborare e a dare spazio su questo mio blog a altri amici blogger. Una sorta di "Huffington Post in piccolo", nel senso che anche la Hufftington ha dei blogger che scrivono per lei e che la aiutano a tenere sempre aggiornato il blog.
Oltre a dare spazio alle mie idee voglio provare anche a essere "contenitore" di pensieri altrui. E ho già trovato il primo degno compagno.

mercoledì 20 maggio 2009

L'Europa tra copyright e copyleft

di Enrico Santarelli e Giovanni Bono 15.03.2005

articolo tratto dal sito: http://www.lavoce.info


La Commissione Europea e i ministri europei reponsabili della Competitività hanno varato una controversa direttiva sulla brevettabilità di "computer-implemented inventions". Lungi da poter essere considerato concluso, il dibattito dovrebbe ora investire l'intero sistema di tutela della proprietà intellettuale. Se si vuole incoraggiare l'attività innovativa e favorire la circolazione dei suoi risultati, le strategie copyleft sembrano le più adatte a promuovere la ricerca di base. E potrebbero innescare meccanismi per il recupero di competitività e di rilancio verso l'economia basata sulla conoscenza, perno della strategia di Lisbona.
In passato, i programmi per elaboratori elettronici ("software") erano soggetti alla disciplina sul diritto d'autore: le idee contenute nel programma non potevano essere brevettate. Sulla scorta dell'idea che il software contiene invenzioni come ogni altra realizzazione tecnologica, gli Stati Uniti (USA) hanno da tempo rotto con questa tradizione ed il software - come gli algoritmi matematici, i "business methods", etc. – è entrato a pieno titolo fra le materie di brevetto. Nello stesso tempo, il "copyright" sul software è stato messo in crisi da una comunità transnazionale di sviluppatori, detta del "software libero" o "movimento open source". Questa comunità è cresciuta grazie all'uso di licenze cosiddette "copyleft", che mettono in comune i risultati invece di negoziarne la circolazione sul mercato. Tale pratica, che ha prodotto esperienze di successo nel settore del software - come GNU, Linux e Apache - e ha contagiato giganti come Netscape, IBM e Sun Microsystem si sta estendendo anche ad altri settori, dalla musica alle biotecnologie.Commissione europea ed Europarlamento hanno dibattuto a lungo attorno alla possibilità di brevettare software. La querelle si è aperta con un Green Paper presentato dalla Commissione nel 1997. Il 24 settembre 2003, l’Europarlamento ha approvato un testo fortemente limitativo, la direttiva dell'Unione Europea sulla brevettabilità di "computer-implemented inventions". A sua volta, la Commissione ha presentato, il 18 maggio 2004, un testo modificato nella direzione opposta. Quest’ultimo, tuttavia, non ha raccolto sufficienti consensi, tanto che il 2 febbraio 2005 l'Europarlamento ha chiesto l'azzeramento dell'intera procedura, invitando la Commissione a soprassedere rispetto alla decisione in tema di brevettabilità del software. Infine, tra il 3 e il 7 marzo 2005, prima la Commissione poi i ministri europei responsabili della Competitività, hanno respinto questo invito e, malgrado l’opposizione più o meno ferma di alcuni paesi membri (la Spagna in testa, ma anche Cipro, Danimarca Lettonia, Paesi Bassi, Polonia, Ungheria) e l’astensione di altri (Austria, Belgio e Italia), manifestato una preferenza per l’orientamento copyright. In attesa di un nuovo pronunciamento dell’Europarlamento, è nostra opinione che la politica comunitaria per l'innovazione dovrebbe invece operare una scelta di campo diversa e decidere di sfruttare a fondo le opportunità di crescita generate dal copyleft.
Fautori e oppositori della brevettabilità
I fautori ritengono la brevettabilità del software un incentivo necessario all'attività innovativa: ne garantirebbe il futuro in Europa proteggendo le invenzioni sia delle piccole che delle grandi imprese. Gli oppositori osservano che, mentre negli altri campi la concessione del brevetto è subordinata alla divulgazione dell’informazione tecnologica su cui esso si basa, nel caso del software tale protezione è accordata anche se il codice sorgente rimane segreto. Di conseguenza, l'estensione del meccanismo brevettuale frenerebbe l'innovazione, mettendo l'industria europea del software saldamente in mano a un cartello di grandi imprese in grado di eliminare i concorrenti più piccoli grazie al pieno controllo che esercitano sui codici sorgente del software più diffuso. In effetti, il dibattito è stato talvolta letto come uno scontro tra gli interessi delle grandi e delle piccole imprese del settore. La prassi ha tuttavia da tempo scavalcato i vincoli normativi, posti ad esempio dall’articolo 52 della European Patent Convention, e di fatto sono stati concessi numerosissimi brevetti sul software. Il problema, però, è di portata maggiore. Il punto di fondo è infatti se l'Unione europea debba seguire gli Stati Uniti sulla strada di una politica intransigente di tutela della proprietà intellettuale o se vi sia la possibilità di imboccare percorsi diversi. Si tratta, in altre parole, di scegliere con chiarezza il sistema prevalente di accesso alle conoscenze codificate, che rappresentano sia il principale input che il principale output di ogni attività innovativa.
Copyright e copyleft
La regolamentazione privata dell'accesso alle conoscenze codificate prende forme diverse in settori e sistemi giuridici diversi. Questa varietà di forme, pratiche e strategie negoziali può essere ricondotta a due tipologie generali: "copyright" e "copyleft". La strategia copyright, che include i brevetti, è tipicamente "chiusa" e comporta un'attribuzione selettiva dei diritti di accesso. La strategia copyleft, adottata dalla comunità degli sviluppatori di software libero, è invece "aperta" e attribuisce i diritti di accesso non selettivamente. Nel primo caso, la conoscenza generata dall'attività innovativa è una collezione di beni privati, accessibili soltanto a seguito di una negoziazione privata. Nel secondo, è un "commons", cioè una risorsa di proprietà comune la cui riproduzione, circolazione e modifica sono limitate in modo tale da garantire la loro permanenza nel "commons". Gli esempi di "commons" nella moderna società dell’informazione sono molteplici. Basti pensare, ad esempio, che gli standard tecnologici del world wide web sono in larga parte un "commons" e che l'istituzione che orienta la loro produzione - iniziata al Cern di Ginevra nel 1989 - è una joint venture franco-nippo-statunitense, il World Wide Web Consortium (w3c). E recenti esempi di successo di software copyleft come quelli del sistema operativo Linux e del server http (hyper text transfer protocol) Apache dovrebbero attenuare la diffidenza attorno a questa modalità di accesso alle conoscenze codificate. Tra l’altro, il ciclo di vita del software tende a diventare sempre più breve. Tutelarlo con una strategia copyright rigida e protratta nel tempo non sembra avere molto senso, anche in considerazione del fatto che la profittabilità di un prodotto software è di regola alta subito dopo la sua immissione sul mercato, ma rapidamente decrescente nel periodo successivo (Forrest, 2003).
Imparare dagli Usa?
L'esperienza Usa non sembra d'altra parte un modello da imitare. In un recente libro, due tra i massimi studiosi statunitensi di economia dell'innovazione, Adam Jaffe e Josh Lerner, sostengono che il sistema americano di tutela della proprietà intellettuale tramite i brevetti è andato in crisi proprio a partire dalla prima metà degli anni Ottanta. Le cause sono l'introduzione di una Corte d'Appello centralizzata (Cafc) che ha unificato e potenziato il trattamento giudiziario dei diritti brevettuali, e la trasformazione dell'ufficio brevettuale (Uspto) in agenzia di servizi i cui costi di mantenimento sono pagati attraverso le fees dei "clienti" (i patent applicants, coloro che presentano domanda di concessione di brevetto), anziché dal governo federale. L'orientamento pregiudizialmente favorevole della Cafc nei confronti dei titolari di brevetto ("patent holders") e la trasformazione dello Uspto in una struttura di servizio dei "patent applicants", ha determinato una autentica esplosione dell'attività brevettale, cresciuta tra il 1982 e il 2002 al ritmo medio del 5,7 per cento l’anno, contro l’1 per cento medio annuo del periodo 1930-1982. Accompagnata, però, da una crescita esponenziale nel numero dei contenziosi giudiziari, da una sostanziale perdita di rigore nelle procedure di valutazione delle domande e di attribuzione dei brevetti da parte dello Uspto, nonché da un aumento dei costi di transazione per l'acquisto e la cessione di licenze sui brevetti. Oltre tutto, la proliferazione di brevetti di scarsa o nessuna rilevanza tecnologica e i costi sempre più elevati di difesa dei brevetti in sede giudiziale, non hanno portato all'incremento sperato nella realizzazione di innovazioni di prodotto.
Cosa fare in Europa
Naturalmente, occorre valutare con estrema cautela se una politica tradizionale - di impostazione copyright - sia preferibile all'esplorazione di politiche nuove - di ispirazione copyleft. Oltre a suggerire un ripensamento della normativa sulla brevettabilità del software, il dibattito europeo dovrebbe investire l’intero sistema di tutela della proprietà intellettuale. Gli strumenti per la "tutela della proprietà intellettuale" e quelli per la formazione di "commons" di conoscenza servono lo stesso duplice scopo: incentivare l'attività innovativa e favorire la circolazione dei suoi risultati. L'esperienza delle economie industriali induce a considerare i primi come i più adatti a promuovere gli investimenti privati in ricerca & sviluppo, perché consentono una esplorazione sistematica e ordinata delle prospettive aperte da una invenzione primaria. I secondi sembrano invece i più adatti a favorire la ricerca di base, svolta o finanziata da fondazioni ed enti pubblici, le università in testa.Se l’Europa riuscisse a coniugare il regime di tutela e riconoscimento dell'innovazione nel suo complesso con politiche ispirate a esperienze copyleft, potrebbe gettare le basi per lo sviluppo di un meccanismo incentivante originale e capace di indurre individui e imprese a scegliere strategie di innovazione aperte. Sarebbe uno strumento di recupero di competitività e di rilancio nel cammino verso un'economia basata sulla conoscenza, l’obiettivo prioritario individuato dal Consiglio europeo di Lisbona nel marzo 2000.

Privacy e Giornalismo

Il rapporto fra diritto di cronaca e privacy è molto complesso ed è regolato da una serie di norme che, con il passare degli anni, stanno tentando di stabilire un corretto compromesso fra i diversi interessi messi in campo.
Ci sono norme, volte a proteggere la privacy dei cittadini, alle quali i giornalisti devono attenersi durante l'adempimento del proprio lavoro:
L'8 luglio del 1993 è stata approvata, da parte del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti e dalla Federazione nazionale della Stampa, la Carta dei doveri dei giornalisti italiani. Il documento è significativo in quanto si propone di tutelare la libertà di informazione intesa anche come diritto passivo della collettività. La carta è suddivisa in quattro punti fondamentali: i diritti della persona, il dovere di rettifica, la presunzione di innocenza e le incompatibilità professionali. La parte concernente i diritti della persona, oltre a vietare qualsiasi tipo di discriminazione per razza, religione, sesso ecc., afferma che non si possono pubblicare notizie sulla vita privata delle persone. In questa sezione vengono poi ripresi i contenuti della Carta di Treviso per quanto riguarda la tutela dei minori e dei soggetti deboli. In particolare si sottolinea l'obbligo di tutelare l'anonimato del minore e l'impegno ad evitare la presenza di minori in trasmissioni televisive che possano ledere la sua personalità. Viene poi stabilito il divieto di rendere identificabili tre tipologie di soggetti:
le vittime di violenze sessuali,
i membri delle forze di pubblica sicurezza e dell'autorità giudiziaria,
i congiunti di persone coinvolte in fatti di cronaca.
La Carta introduce inoltre un Comitato nazionale per la correttezza e la lealtà dell'informazione, organismo che ha la funzione di raccogliere e valutare le segnalazioni dei cittadini che ritengono di essere stati offesi da un articolo di giornale.

La legge del 31 dicembre 1996, n. 675 garantisce che il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità delle persone fisiche. L'articolo 25 si intitola Trattamento di dati particolari nell'esercizio della professione giornalistica, e vieta di trattare senza consenso dati idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale dei cittadini, e affida al Garante il compito di promuovere l'adozione, da parte del Consiglio nazionale dell'Ordine, di un codice deontologico relativo al trattamento dei dati personali.

Il Codice di deontologia relativo al trattamento dei dati personali nell’esercizio dell’attività giornalistica è stato consegnato al Garante nella sua versione definitiva il 29 luglio 1998, ai sensi dell'art. 25 della l. 675/96. Il punto chiave del codice è la distinzione fra la sfera privata e interesse pubblico. È composto da 13 articoli, nei quali si inserisce la tutela di alcuni diritti personali come il diritto alla riservatezza sulle origini etniche, il pensiero politico, le abitudini sessuali, le convinzioni religiose, le condizioni di salute delle persone, il diritto alla dignità degli imputati nei processi e dei malati.
Molto importante è l'art. 6 del Codice, che parla di essenzialità dell'informazione e chiarisce che una notizia può essere divulgata, anche in maniera dettagliata, se è indispensabile in ragione dell'originalità del fatto, della relativa descrizione dei modi particolari in cui è avvenuto, nonché della qualificazione dei protagonisti.Anche nel codice, all'art. 7, viene ripresa la necessità, espressa nella Carta di Treviso, di una tutela rafforzata dei minori. Nel caso di minori scomparsi o rapiti, in particolare, è necessario il consenso dei genitori.L'art. 8 stabilisce invece, sempre nella sfera del rispetto per la dignità delle persone, il divieto di pubblicazione di immagini impressionanti.

Il Codice di protezione dei dati personali, in vigore dal 1º gennaio 2004, dedica il titolo XII, Giornalismo ed espressione letteraria ed artistica alla disciplina del rapporto fra diritto di cronaca e diritto alla privacy.
Il Codice suddivide i dati personali in quattro categorie:

dati sensibili: quelli idonei a rivelare "l'origine razziale o etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l'adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale" di una persona.
dati semisensibili: sono informazioni i cui trattamenti possono causare danni all'interessato, sono dati di sospettati di frode o dati relativi a situazioni finanziarie
dati comuni: sono tutte quelle informazioni, come nome, cognome, partita I.V.A., codice fiscale, indirizzo, numeri di telefono, numero patente, che consentono di individuare una persona fisica o giuridica, sia essa anche un ente od associazione.
dati giudiziari: sono quelle informazioni idonee a rivelare provvedimenti in materia di casellario giudiziale, anagrafe delle sanzioni amministrative dipendenti da reati o carichi pendenti.
Nel caso dei dati sensibili, si prescinde dal consenso dell'interessato, tuttavia il giornalista deve rispettare il già citato limite dell'essenzialità dell'informazione, oltre a quello della rilevanza del dato per il caso trattato nell'articolo.Il riferimento a un codice deontologico è stato inserito nell'art. 139.

Privacy

La privacy è il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata.
Louis Brandeis fu probabilmente il primo al mondo a formulare una legge sulla riservatezza. fu ispirato dalla lettura dell'opera di Ralph Waldo Emerson, il grande filosofo americano, che proponeva la solitudine come criterio e fonte di libertà.
Il termine privacy, concetto inizialmente riferito alla sfera della vita privata, negli ultimi decenni ha subito un'evoluzione estensiva, arrivando a indicare il diritto al controllo sui propri dati personali.
La recente diffusione delle nuove tecnologie ha contribuito ad un assottigliamento della barriera della privacy, e oggi la privacy si pone quale indiscutibile strumento di salvaguardia della libera e piena autodeterminazione dell'individuo.
Privacy non è soltanto il sacrosanto diritto a che nessuno invada il mondo personale dell’individuo precostituito è anche il diritto a che ciascuno possa liberamente esprimere le proprie aspirazioni più profonde e realizzarle, attingendo liberamente e pienamente ad ogni propria potenzialità.



Di crescente rilievo è il tema della sicurezza informatica: esso coinvolge tutti gli aspetti che riguardano la protezione dei dati sensibili archiviati digitalmente ma in particolare è noto al grande pubblico con riferimento all'utilizzo di Internet.
In effetti, la rete è in grado di offrire una vasta gamma di informazioni e servizi ma contemporaneamente può costituire un luogo pericoloso per la nostra privacy anche perché il mezzo stesso non è stato concepito per scambiare o gestire dati sensibili.
Una delle piaghe più dannose della rete è lo spyware. Esiste perfino un metodo, chiamato social engineering, tramite cui i truffatori riescono a ottenere informazioni personali sulle vittime attraverso le più disparate tecniche psicologiche: si tratta di una sorta di manipolazione che porta gli utenti a rilasciare spontaneamente i propri dati confidenziali.
La miglior difesa per la nostra privacy, in questa situazione di precarietà, consiste nell’utilizzare il buon senso e nell’adottare semplici accorgimenti tra cui utilizzare password non banali, con codici alfanumerici e evitare il più possibile di comunicare la propria password. Oppure installare e configurare bene firewall e antivirus tenendoli in seguito costantemente aggiornati e procurarsi un antispyware in grado di ripulire efficacemente il sistema. E ancora, non aprire allegati di e-mail provenienti da utenti sconosciuti o sospetti, leggere attentamente le licenze e le disposizioni riguardo alla privacy prima di installare un qualsiasi software.
Esistono inoltre soluzioni meno immediate ma più efficaci come l’utilizzo della crittografia, che ci permette di criptare un messaggio privato attraverso particolare software facendo sì che solo l’utente destinatario possa leggerlo in chiaro, unito all’implementazione della firma digitale.



Con l’avvento di Internet si è presto percepita l’esigenza di ampliare il vecchio ordinamento giuridico e, di conseguenza, anche la normativa relativa al concetto di privacy.
Tra i reati penalmente punibili, in termini di
Internet e privacy: violazione, sottrazione e soppressione di corrispondenza informatica; la rivelazione del contenuto di corrispondenza telematica; intercettazione di comunicazioni informatiche o telematiche; installazioni abusive di apparecchiature per le intercettazioni informatiche; falsificazione, alterazione e sottrazione di comunicazioni informatiche; rilevazione del contenuto di documenti informatici segreti; accesso non autorizzato ad un sito; spionaggio informatico.

Basilare è la promulgazione della legge 547/1993 che introduce, tra gli altri, l’importantissimo concetto di frode informatica definita dall’art. 10 all’art. 640ter c.p. secondo cui:
“chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a se o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 1032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da euro 309 a euro 1549 se ricorre una delle circostanze previste dal n.1 del secondo comma dell’art. 640 ovvero se il fatto è commesso con abuso della qualità di operatore del sistema. […]”.
Rilevante è anche la legge 675/1996 che, sebbene non si occupi in modo specifico del contesto informatico, ricopre un ruolo fondamentale per ciò che concerne il trattamento e la protezione dei dati personali.
Dal 1° gennaio 2004 è inoltre in vigore il decreto legislativo n. 196 che ha puntato l’attenzione su tematiche importanti come le modalità con cui devono essere trattati i dati confidenziali nell’ambito dei servizi di comunicazione elettronica accessibili al pubblico e l’obbligo, da parte dei fornitori, di rendere l’utente più consapevole su come le loro informazioni riservate verranno trattate e utilizzate.

Le direttive 95/46CE e 97/66/CE si applicano sul trattamento dei dati su internet, infatti quando si accede ad Internet, vengono registrati dai providers in un file, la data l'ora, l'inizio e la fine del collegamento, oltre che l'indirizzo IP dell'utente . C'è da fare una distinzione, la direttiva 95/46/CE si applica a qualsiasi trattamento di dati personali indipendentemente dal mezzo tecnico adoperato, mentre la direttiva 97/66/CE, si applica al trattamento dei dati personali in relazione alla fornitura di servizi di telecomunicazione accessibili al pubblico, tra cui rientrano anche i servizi Internet. Secondo la 95/46 CE il trattamento dei dati è legittimo se è consentito dall'individuo e ne deve essere a conoscenza. Per quanto riguarda l'utilizzo dei dati personali l'art. 6 § 1, lett. e) della direttiva 95/46/CE dispone l'obbligo di non tenere i dati personali per un tempo maggiore di quello necessario per la finalità per i quali sono stati presi. L'articolo 6 della direttiva 97/66/CE: “impone che i dati sul traffico debbano essere cancellati o resi anonimi quando non sono più necessari ai fini della trasmissione di una comunicazione” . L'art. 12 della direttiva impone che i dati vengano comunicati all'individuo.

In internet, per colpa anche della sua stessa natura, soggetta a continui cambiamenti, la tutela penale per la riservatezza delle comunicazioni in rete, così come l’intero corpus legislativo ad essa affine, si arricchisce ogni giorno di nuovi decreti. È un panorama molto complesso. Si pensi poi all’intricato sovrapporsi di norme italiane, europee e internazionali oltre che allo spesso labile confine tra illegalità e legalità che caratterizza un contesto ambiguo come quello del web.
E’ quindi facile dedurre che il processo di regolamentazione della rete è appena agli inizi e non è escluso che non possa mai giungere a una concreta efficienza data l’impossibilità di monitorare e tenere sotto controllo un mezzo così vasto e a tratti inscrutabile.